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Libera uscita |
Scritto da Emanuele Rauco | |
Thursday 16 June 2011 | |
►I Farrelly cercano di ibridare gli oltraggi a loro cari con la vena familiare degli ultimi film, ma all'improvviso scatta il moralismo...
RecensioneSe dici Farrelly, viene in mente una comicità volgare, estrema, ma soprattutto scorretta e non omologata, evidente in film come Kingpin o Tutti pazzi per Mary; il loro nuovo film, il decimo, cerca di rinverdire i fasti della scatologia contemporanea flirtando con la vena familiare dei loro ultimi film. Mix non del tutto riuscito. Rick e Fred sono due amici da tempo sposati il cui rapporto si avvia nella routine, non come la loro voglia di sesso; per placarli le mogli decidono di concedergli una settimana di libera uscita in cui possono fare ciò che vogliono. Se solo ne fossero in grado. I fratelloni scrivono con Pete Jones e Kevin Barnett una farsa sentimentale sulla fame di sesso del maschio e sulla sua inettitudine che poi si trasforma in un peana sulle gioie del matrimonio. Nel descrivere come la routine, i problemi quotidiani ma soprattutto le incomprensioni sessuali spengano un matrimonio, il film diventa quasi un trattato sulla superiorità antropologica delle donne – più intelligenti, belle, fascinose – rispetto a uomini che non hanno mai superato l'adolescenza, la fase degli appetiti, dal sesso al cibo, dalle canne all'alcool; premessa e contesto banali che i Farrelly provano a ravvivare con un discreto ritmo, qualche spassosa gag filmica (i flashforward dei personaggi intenti a pensare al tradimento o la citazione sonora di Law & Order), personaggi bislacchi ma non troppo e sketch estremi come quello dello starnuto anale. Peccato che per la gran parte del tempo la loro verve sembri assecondare il pigro filone contemporaneo della comicità verbale, che spegne il potenziale scatenarsi della storia, e che sul più bello lo script ripieghi su un moralismo convenzionale e perbenista che rinnega il senso del discorso e rende ipocrita il girotondo di peni e seghe precedenti. Va anche detto che Owen Wilson (che nel doppiaggio pare Pippo di Walt Disney) e Jason Sudeikis non sembrano del tutto in parte in ruoli che avrebbero richiesto attori più spericolati; e poi, come credere che un uomo rifiuti le grazie di una divina Nicki Whelan? (Emanuele Rauco)
Trailer:
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