Bizzarro Cinema On Air Emanuele Rauco e Caterina Gangemi ci guidano attraverso le ultime uscite in sala tra improbabili accostamenti musicali, consigli bizzarri e un po' di sanissima chiacchiera libera. In questa puntata: The Tree of Life, Pirati dei caraibi, Mr Beaver e tanto altro...
In collaborazione con RadioPNB
Puntata del 20/05/11
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In primo piano
The Tree of Life di Terrence Malick
Jack è un ragazzo cresciuto da un padre severo e militaresco e con un fratello che morirà in guerra; da adulto ricorda la sua infanzia, ma il suo percorso di vita lo porterà in un luogo imprevedibile. Un poema, o meglio una sinfonia per suoni, musiche e immagini scritta da Malick con occhio kubrickiano e lo spirito di Herzog. Atteso oltre ogni dire, il nuovo film di Terrence Malick naviga tra immagini, musica e suoni alla ricerca di Dio e dell'uomo. E del cinema. (recensione)
Pirati dei Caraibi – Oltre i confini del mare di Rob Marshall
Qualcuno spacciandosi per Sparrow sta reclutando uomini per un viaggio in nave: è Angelica, ex-fiamma del capitano-pirata che sta salpando per raggiungere la fonte dell'eterna giovinezza e rendere il padre Barbanera immortale; ma sulle tracce della fonte ci sono anche la corona inglese, capitanata da Barbossa, e quella spagnola. Il quarto episodio della miliardaria serie è sempre scritto da Ted Elliott e Terry Rossio, ma stavolta ispirandosi a un romanzo di Tim Powers tornano all'atmosfera ludica, picaresca e sanamente avventurosa dei primi due capitoli. La serie cambia regista (Rob Marshall) e torna all'avventura ludica: migliora il ritmo, il divertimento, le invenzioni. (recensione)
Panoramica
Mr.Beaver di Jodie Foster (recensione)
Il ragazzo con la bicicletta di Jean-Pierre e Luc Dardenne (recensione)
Il dilemma di Ron Howard
Il consiglio bizzarro
Erik Il Vichingo di Terry Jones (a proposito di Pirati dei Caraibi – Oltre i confini del mare)
Terry Jones, anche senza il resto dei Monty Python, con Erik il vichingo impugna l’arma della dissacrazione, rivisitando le saghe scandinave e personaggi come Erik il Rosso, trasportandoci nell’era del Ragnarök e in luoghi mi(s)tici come il Valhalla (versione norrena del paradiso). Ad alimentare il motore che dà slancio ad Erik il vichingo, soggiace una verve comica spiazzante e sopraffina che condizionerà gli eventi dall’inizio alla fine, facendo in modo che, sia il plot, sia i momenti di azione pura, risultino costantemente ridotti ad absurdum. (recensione)
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