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Recensione:

Signori e signore: il necronomicon!

Brian Yuzna nelle vesti di produttore e regista, e Jeffrey Combs nei panni di H. P. Lovecraft, per un film a episodi particolare e con non pochi guizzi, che via via ingrana la marcia ed esplode proprio nel finale, con l’ultimo segmento targato Yuzna. Ma andiamo con ordine…

Dopo anni di ricerche Mr. Lovecraft ritrova il Necronomicon (stranoto libro dei morti scritto col sangue e impaginato con la pelle umana) all’interno di una confraternita di Monaci Omjahdi. Con qualche inganno e due trucchetti, riesce ad intrufolarsi nella stanza dove il libro è gelosamente custodito, e finalmente ne può leggere il contenuto. Questo il filo conduttore che unisce i tre episodi: Lovecraft, come un bimbo alle prese con il giocattolo di Natale tanto atteso, sfoglia il libro dei morti e ne legge affamato tre racconti, che man mano prendono vita sullo schermo.

Si parte con The Drowned, episodio diretto del regista Christophe Gans, che non delude le aspettative a livello di suggestioni e ambientazione. La storia è quella di un erede, Edward De La Poer, e della sua eredità, un vecchio maniero fatiscente da rimettere a nuovo. Quello che il nostro non sa è che un demone infido e bastardo si cela nella vecchia casa: attraverso il Necronomicon torneranno alla luce tutti i misfatti avvenuti tra quelle mura. Molto caratterizzata la dimora, che si erge a picco sul mare e con mille stanze a crere la giusta dose di dispersione, e godibile il tono generale mantenuto durante tutto l’episodio. Momento topico, la comparsa di Cthulhu richiamato dall’oscurità della terra in tutta la sua devastante presenza.

Il secondo frammento è The Cold, e porta la firma del regista Shusuke Kaneko. La storia è a dir poco bizzarra: grazie ad un fluido miracoloso, il Dottor Madden riporta in vita corpi freddi anche dopo il decesso; egli stesso, da molto tempo, raggira la morte sopravvivendo grazie alle formule dello “pseudobiblium”. L'intreccio non è sempre sostenuto da una regia di polso, e qualche battuta d’arresto si avverte anche nel ritmo generale. Ma l’episodio fa comunque la sua degna figura: un "ponte" perfetto tra lo stile un po' retrò di Gans e quello a dir poco stravagante di Brian Yuzna.

Che va a chiudere il cerchio con l’ultimo, e più visionario, degli episodi: Whispers. È qui che il film s’impenna e dà il meglio: Yuzna porta l’inferno in terra, in un mix ubriacante di nonsense e smarrimento. Eccessivo e cruento, colpisce nel segno nel suo palesarsi come pura libertà espressiva e puro divertimento.

A voi scoprire cosa succede al nostro Lovecraft alla fine dei giochi! (Alessandra Sciamanna)

 

 

Trailer

 

 

Scheda del film a cura di: Alessandra Sciamanna