Bizzarro Cinema

Il Film

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Recensione:

Turno di notte, turno d’orrore

Conosciuto anche come Night of the intruder e Night Crew – The Final Checkout, il film ad opera di Scott Spiegel, collaboratore fedele di Sam Raimi (nonché cosceneggiatore de La casa 2 e attore in diversi film del regista di Spiderman), risponde senza dubbio ai canoni identificativi della tradizionale poetica horror di fine anni ’80: tanto sangue e violenza grafica spalmata su storie di matrice fumettistica, nelle quali i personaggi giustificano la loro presenza in conseguenza degli eventi e mai viceversa.

In un supermercato del quartiere di Walnut Lake lavora la bella Jennifer una cassiera che viene continuamente molestata dal suo ex ragazzo, uno squilibrato uscito da poco di prigione. Una sera l'uomo fa la sua comparsa vicino al supermercato e, da quel momento, accadono strani episodi: le linee telefoniche vengono tagliate e inizia una serie di orribili delitti.

Spiegel fa l’impossibile per ravvivare una storia dagli sviluppi alquanto prevedibili: la macchina da presa avvolge gli attori e le situazioni alla maniera più originale (persino dall’interno di un telefono), quasi a voler rivendicare quello spirito ludico che tanto ha caratterizzato lo stile dell’amico Raimi, nei primi lavori dal gusto squisitamente horror e fantasy. Il gioco funziona. I personaggi apparentemente bidimensionali acquistano, con il progredire della vicenda, sfaccettature più complesse, che si manifesteranno nei lati più oscuri e opportunisti proprio a ridosso del beffardo epilogo. Il cast funziona a dovere, ma è soprattutto la location del supermercato a dare al film quel fascino metropolitano, sospeso e atemporale, che incorona definitivamente Intruder come ultimo, divertito e definitivo slasher degli anni ’80. (Jacopo Coccia)

Trailer

 

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Scheda del film a cura di: Jacopo Coccia